Fino a qualche decennio fa nelle sale da ballo italiane un ruolo importante, quasi esclusivo, era incarnato da alcune discipline tipiche del nostro Paese, come il liscio o alcune danze tradizionali tra cui il valzer, il tango, la mazurca e molte altre.
Nell’ultimo periodo, invece, abbiamo assistito a una vera e propria rivoluzione, grazie all’introduzione di sale da ballo e scuole di danze latinoamericane, caraibiche e soprattutto alla salsa, con tutte le sue variazioni, come la salsa Los Angeles style.
In particolare, sebbene ognuna di queste discipline sia riuscita ad ottenere un posto importante nel panorama italiano, la salsa è ormai divenuta la protagonista di questa nuova corrente, sempre più presente nel nostro Paese.
Ma non è tutto, perché, come spesso accade per ogni nuova passione, una volta ottenuta una certa padronanza dei concetti di base, nella maggior parte dei casi si cerca sempre un modo per ampliare i propri orizzonti, espandendo il proprio interesse anche ad eventuali variazioni.
Ci riferiamo in particolar modo alla grande eterogeneità di una disciplina come la salsa, nata con dei contorni precisi e rimaneggiata nel corso degli anni per adattarsi alle diverse culture di adozione.
In origine, infatti, la salsa incarnava l’energia, il calore e la passione tipica dei quartieri popolari di Cuba e del resto del Sud America. Questi elementi, così ammirati ma allo stesso tempo improponibili in molte altre culture settentrionali o europee, subirono con il passare del tempo numerosi rimaneggiamenti, dando vita ai diversi tipi di salsa che vengono proposti nelle scuole di ballo, come quella venezuelana, New York style o Los Angeles style.
Riferendoci in particolare alla salsa Los Angeles style, la sua origine è collegata ad una pellicola del 1988, intitolata appunto “Salsa”, registrata con il chiaro intento di replicare il successo di un altro celebre film, “La febbre del sabato sera”.
La trama è ambientata nella metropoli californiana di Los Angeles, narrando le avventure di Rico, un giovane portoricano, interpretato dal cantante e ballerino Draco Rosa, che ogni notte spezza la monotonia del suo lavoro per recarsi a “La Luna”, il locale più importante dell’East L.A. per gli appassionati di salsa. È proprio qui che una sera Rico decide, insieme alla sua fidanzata Vicky, di partecipare al concorso per diventare il Re e la Regina della salsa. La trama si infittisce quando Luna, l’affascinante proprietaria del locale, propone a Rico di mettere da parte Vicky per fare coppia con lei, guadagnando maggiori chances per la vittoria.
Nonostante il mediocre successo della pellicola, “Salsa” si è distinto proprio per l’incredibile talento dei giovani attori, che hanno dato vita ad alcune tra le scene di ballo più belle della storia del cinema. Tuttavia, l’aspetto che più incuriosisce riguardo al film è legata alle modernità introdotte rispetto alla tradizione originaria della salsa.
I due eccellenti coreografi, Kenny Ortega e Miranda Garrison, infatti, sono riusciti ad inserire importanti innovazioni, come le numerose acrobazie e prese di chiara ispirazione rock and roll, così come le pirouette tipiche della danza classica e moderna. Il ritmo è svincolato dalle regole tipiche della salsa, della quale rimane comunque la musica ed il carattere vitale e allo stesso tempo passionale.
I ballerini vengono lasciati liberi di esprimersi in base alla propria volontà e al proprio stile personale, creando quindi un genere completamente nuovo, ma ancora inserito nell’ambito della salsa.
In seguito all’uscita del film e al clamore suscitato da questo nuovo modo di ballare la salsa, numerosi artisti decisero di seguire il filone della Los Angeles Style, tra cui i fratelli Johnny e Francisco Vasquez, considerati a tutti gli effetti i “principi della salsa”, titolo che ancora oggi testimoniano con gli indescrivibili spettacoli che portano in scena in tutto il mondo.
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